Mappa - Santa Maria la Fossa

Santa Maria la Fossa
Santa Maria la Fossa è un comune italiano di 2,539 abitanti della provincia di Caserta in Campania. Il paese è uno dei luoghi d'origine della Mozzarella di bufala Campana DOP.

Citato da Tito Livio con il nome di “Fossa Graeca” (Ab Urbe condita libri, XXVIII, 46), e oggi conosciuto con il nome di “Mazzoni”, il territorio ove sorge Santa Maria la Fossa era famoso nell'antichità per le coltivazioni di rose.

Chiamato originariamente “Fossa”, il centro abitato sorse attorno all'anno mille come casale della città di Capua e raggiunse il suo massimo sviluppo nel periodo longobardo. Venne denominato Santa Maria Minore detta “fossa“ presumibilmente in seguito alla costruzione, nel 1084, di una chiesa romanico-longobarda dedicata alla Madonna.

Feudo di Riccardo Filangiero, passò per ordine di Carlo I d'Angiò a Guglielmo Stendardo essendo questo feudo, insieme a quelli di Pietrastornina, Quadrapane, Ponticchio, Arienzo, Arpaia, Pomigliano d'Arco, Sant'Antimo, Pipone e Frignano ritornati nelle disposizioni della corona a seguito della ribellione del Filangieri, che aveva seguito le sorti di Corradino di Svevia.

Nel 1525 l'Imperatore Carlo V concesse ai fossatari il privilegio di far pascolare liberamente il bestiame nella zona senza timore di violenza. Per questo motivo, probabilmente, non sono mai state rinvenute tracce di mura intorno all'abitato. Dal Settecento Santa Maria la Fossa fu unificata con i centri di Grazzanise e Brezza e nel 1805 contava appena 500 abitanti.

Frazione del Comune di Grazzanise fino al 1906 diventò da allora comune autonomo. Il primo sindaco fu Antimo Abbate, il quale, ritenendo alcuni cittadini disonorevole il suffisso "la Fossa", fece votare al Consiglio comunale il cambio del nome in Santa Maria a Volturno. Il nome però non fu mai effettivamente cambiato.

Durante la seconda guerra mondiale la cittadina fu protagonista di sanguinosi scontri tra le forze tedesche e quelle americane. Nel 1943 il centro abitato fu minato e numerose case vennero incendiate. I bombardamenti aerei distrussero gran parte dell'abitato, l'aeroporto militare di Grazzanise e la polveriera di Carditello che dista solo quattro chilometri dal paese. Un violento combattimento aereo provocò poi l'abbattimento di due velivoli dell'aviazione tedesca (uno dei quali cadde nell'area prospiciente la masseria Palummara). Anche la chiesa dedicata alla Madonna Assunta fu parzialmente distrutta insieme al campanile, riedificato più tardi a distanza dalla struttura principale.

Il 1º giugno del 1944 Arturo Giusti fu nominato primo sindaco del dopoguerra dal Comitato di liberazione. Lo stesso Giusti fu poi rieletto nel 1946 dal Consiglio comunale.

In quello stesso anno ebbe inizio la ricostruzione dell'abitato e si stabili in località Balzana l'azienda agro-zootecnica Cirio che, con 209 ettari di terreni coltivati principalmente a pomodori e barbabietole, contribuì alla ripresa economica e occupazionale della cittadina. Nei primi anni novanta si verificò il fallimento della Cirio e il passaggio di mano all'industriale Dante Passarelli, ritenuto dalla magistratura organico al clan camorristico dei casalesi. Per questo motivo nel 2004 l'impresa fu messa sotto sequestro. Poi dissequestrata per la morte dell'imprenditore, passò nelle mani dei suoi eredi ed oggi è nuovamente sotto sequestro in quanto i magistrati ipotizzano sia stata a suo tempo acquisita con denaro di provenienza illecita. Si tratta di un complesso agricolo confiscato prima per i 2/3 in quota ideale nell’ambito del processo cd. ‘Spartacus’ a Francesco Schiavone, Sandokan, e Francesco Bidognetti, Cicciott’ e Mezzanotte, ritenuti i capi del clan camorristico di Casal di Principe. La residua parte è stata confiscata definitivamente agli eredi di ‘Dante Passarelli’, fittizio intestatario del complesso agricolo attraverso la società IPAM srl, lo scorso mese di maggio 2017 ed assegnata definitivamente al Comune di S. Maria La Fossa nel mese di dicembre 2017. Questo complesso è costituito da circa 31 terreni agricoli per un totale di 200 ettari di estensione, 20 abitazioni coloniche e 14 edifici rurali (capannoni e stalle). “L'azienda nasce negli anni 30 e 40, acquistata dalla società Cirio, presidente Paolo Signorini. ‘La Balzana’ presentava la peculiarità di essere una azienda con abitazione per i propri dipendenti. Le abitazioni circostanti l'azienda erano 20 mentre all'interno vi erano due abitazioni per il direttore ed il vicedirettore. Ogni abitazione era goduta gratuitamente dai dipendenti ed era composta da 5 vani ed un bagno, oltre ad avere il pollaio, un porcile, ed un forno per il pane. In quegli anni l'intera attività produttiva, dalla lavorazione dei campi alla cura e mungitura degli animali, era realizzata a mano. I prodotti dei campi erano trasportati in azienda con carri trainati da cavalli, la fecondazione degli animali veniva effettuata da veterinari dell’azienda che avevano in considerazione il miglioramento genetico e la quantità di produzione di latte. Negli anni 60' l’azienda aveva raggiunto l'apice della propria attività con circa 80 dipendenti fissi e oltre 800 dipendenti stagionali. Proprio negli anni ‘60 si procedeva ad un’ampia trasformazione lavorativa attraverso la meccanizzazione di tutte le fasi lavorative del terreno, l'impianto di mungitura, passando dalla stabulazione fissa del bestiame alla stabulazione libera con un aumento di mille capi di bestiame. L'azienda, essendo cresciuta nella sua popolazione, realizzò al proprio interno la scuola elementare, (una classe con un'unica insegnante per tutte le classi elementari) e la chiesa. A tutti i dipendenti era distribuito giornalmente e gratuitamente un litro di latte. In seguito l’azienda fu acquistata dalla S.M.E., azienda a partecipazione statale, che faceva parte del gruppo I.R.I. Con la privatizzazione della SME, l'azienda fu venduta a privati, liberando la struttura di tutti gli animali esistenti; ancora successivamente venduta alla IPAM dei fratelli Passarelli, prestanomi della famiglia Schiavone.” L’obiettivo del Comune di S. Maria La Fossa, è quello di valorizzare l’intera struttura per finalità agroalimentare con il recupero di tutte le infrastrutture e i terreni agricoli. Nel 2008 in località Ferrandelle è stata realizzata dal Commissariato di Governo, non senza l'opposizione della popolazione e dell'amministrazione, la discarica omonima, un sito provvisorio da 500 000 tonnellate di rifiuti attrezzato per consentire la rimozione dei rifiuti giacenti nelle strade della Campania a seguito dell'ennesima emergenza. L'area, estesa circa 60 ettari, era stata in gran parte confiscata qualche anno prima al boss della camorra Francesco Schiavone ed era destinata ad ospitare una fattoria della legalità. Non lontano dal sito dovrebbe sorgere un altro inceneritore della Campania dopo quello di Acerra, la cui realizzazione è al momento bloccata in seguito ad un'indagine della magistratura su una presunta ingerenza della camorra. Sull'area confiscata alla camorra è Stato realizzato il più grande impianto di smaltimento di reflui zootecnici, un centro di documentazione ambientale ed un'isola ecologica dopo aver totalmente bonificato dai rifiuti il sito. Questo complesso intitolato a "Pio La Torre", politico e sindacalista ucciso dalla mafia il 30 aprile del 1982, è stato inaugurato dal Sindaco pro-tempore Dott. Antonio Papa alla presenza del figlio di Pio La Torre, Franco. L'edificio sorge in località Ferrandelle, nel Comune di Santa Maria la Fossa, su un'area agricola di circa 13 ettari, confiscata a Francesco Schiavone, "Sandokan". "Nel 1982, l'anno dell'assassinio di mio padre - ha detto Franco La Torre - in Sicilia si parlava di mafia come di una devianza culturale e antropologica, quasi giovanilistica. Pochi mesi dopo l'omicidio fu approvata la legge Rognoni-La Torre che introdusse nel Codice penale la previsione del reato di "associazione di tipo mafioso". È possibile, dunque, cambiare. È possibile - ha concluso La Torre - lasciarsi alle spalle l'incubo della Terra dei Fuochi e questo centro ne è la prova". La mattinata si è aperta con i saluti del Sindaco Dott. Antonio Papa, di Giovanni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce, di Alessandro Stefanello, amministratore delegato di "Power Rinasce, del gruppo Intercantieri Vittadello, che nel progetto ha investito 9 milioni, mentre 1,5 milioni sono stati investiti dal consorzio Agrorinasce, con fondi del Ministero dell'Interno. Tra le testimonianze, anche quelle della senatrice Rosaria Capacchione e del senatore Ciro Falanga, componenti della Commissione parlamentare antimafia, di Gianna Fracassi, vicesegretaria nazionale Cgil, di Maria Antonietta Troncone, Procuratore Capo Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, del viceprefetto Imma Fedele, presidente di Agrorinasce.

 
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Paese (geografia) - Italia
Bandiera d'Italia
L'Italia ( AFI :, ), ufficialmente Repubblica Italiana, è uno Stato membro dell'Unione europea, situato nell'Europa meridionale e occidentale, il cui territorio coincide in gran parte con l'omonima regione geografica. L'Italia è una repubblica parlamentare unitaria e conta una popolazione di circa 59 milioni di abitanti, che ne fanno il terzo Stato dell'Unione europea per numero di abitanti. La capitale è Roma.

Delimitata dall'arco alpino, l'Italia confina a nord, da ovest a est, con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; la penisola italiana si protende nel mar Mediterraneo, circondata dai mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico, e da numerose isole (le maggiori sono Sicilia e Sardegna), per un totale di. Gli Stati della Città del Vaticano e di San Marino sono enclavi della Repubblica, mentre Campione d'Italia è un'exclave italiana.
Valuta / Linguaggio  
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ISO Linguaggio
CA Lingua catalana (Catalan language)
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FR Lingua francese (French language)
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SC Lingua sarda (Sardinian language)
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DE Lingua tedesca (German language)
Quartiere - Paese (geografia)  
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Administrative Subdivision
Città, Villaggio,...